Brexit: Mastercard aumenta le commissioni ai britannici

Che la Brexit avrebbe avuto degli effetti devastanti in molti lo prevedevano, ma ovviamenete man mano che questa nuova realtà entra a regime, si ci accorge di quanti aspetti, e relativi costi nascosti, ci sono ancora da capire, comprendere e ahimè per gli amici britannici, subire. Infatti che la Brexit avrebbe avuto ripercussioni sull’economia britannica ed europea, soprattutto nel periodo iniziale, era chiaro a tutti, ma a neanche un mese dal divorzio tra Regno Unito e Unione europea sembrano essere maggiori del previsto. Una delle cose di cui non si è tenuto conto, oltre al roaming, che al momento molte compagnie tengono invariato, è l’utilizzo delle carte di credito da parte dei cittadini britannici, fuori dal Regno Unito. Infatti con una decisione degli scorsi giorni, Mastercard ha annunciato che quintuplicherà ai britannici le commissioni per gli acquisti nella UE. Proprio così. Masterdard ha deciso di aumentare di oltre cinque volte le commissioni sulle proprie carte in Gran Bretagna per acquisti effettuati da aziende con sede nell’Unione europea. Mastercard ha approfittato del fatto che il tetto ai costi di utilizzo non si applica più alle transazioni fatte dal Regno Unito in seguito alla Brexit, dato che i pagamenti tra Londra e l’Unione europea sono ora definiti come “interregionali” e ha comunicato ai suoi Clienti che a partire dal 15 ottobre 2021, la compagnia imporrà l’1,5 per cento di costo su ogni transazione fatta con carta di credito dal Regno Unito verso l’Unione europea, cinque volte superiore all’attuale 0,3 per cento. Sulle carte di debito invece, il costo salirà dallo 0,2 all’1,15 per cento. Al momento sembrerebbe che questo aumento colpisca solo il mondo on line e non gli acquisti fatti di persona, ma come sempre ci riserviamo di verificare e di successivamente notiziare i nostri lettori. Entrambe le principali compagnie di pagamento, Mastercard e Visa, impongono costi di utilizzo dei propri servizi a tutti coloro che effettuano pagamenti utilizzando i propri circuiti, ma l’Unione Europea ha introdotto un tetto a questi costi nel 2015, tagliando di fatto gli introiti delle due compagnie di diverse centinaia di milioni di euro ogni anno. I costi delle transazioni sono solitamente imposti ai commercianti ma secondo gli esperti, verranno scaricati inevitabilmente sui consumatori, aggiungendosi alle difficoltà viste sinora nel fare acquisti su internet da aziende con sede nell’Ue con i prezzi che sono aumentati a causa del ritorno delle dogane. I costi si applicheranno non solo ai beni, ma anche ai servizi forniti da aziende basate nell’UE, visto che in molti casi il consumatore si trova nel Regno Unito e il commerciante si trova nell’UE. Le maggiorazioni si applicheranno ad esempio quando un britannico vorrà prenotare online un albergo per le sue vacanze o prendere in affitto un’auto in EU, contribuendo a penalizzare settori che già sono stati gravemente colpiti di diversi lockdown imposti dall’emergenza Covid. Al momento, il principale concorrente di Mastercard, cioè Visa, non ha ancora annunciato alcun cambiamento nei propri costi di utilizzo, ma non ha escluso questo possa accadere in futuro. Vi ricordiamo  sempre che la fiscalità internazionale è una materia complessa che deve essere affrontata con i professionisti esperti del settore, per non incorrere in reati tributari e fiscali, sia in Italia che all’estero. Affidati a Dike Consulting per la tua pianificazione fiscale o per difendere il tuo patrimonio. Questo articolo fornisce informazioni di carattere generale e non sostituisce la consulenza personalizzata. 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