Brexit news – UK parteciperà alle prossime elezioni europee
Adesso è ufficiale ! David Lidington, responsabile dell’ufficio del Primo Ministro britannico Teresa May, lo ha dichiarato a margine di una nuova sessione di negoziati con l’opposizione laburista: le elezioni per il Parlamento europeo si svolgeranno il 23 maggio nel Regno Unito, visto che il governo ha constatato di non avere abbastanza tempo per ratificare l’accordo sulla Brexit.
Come i nostri lettori sanno bene, all’argomento Brexit questo blog ha dedicato parecchio spazio. Con il recente articolo Decreto Brexit – cosa prevede abbiamo analizzato la normativa italiana in caso di Brexit senza accordo ( No deal ), con l’articolo Brexit: cittadini UE salvi grazie…. ad un italiano ! abbiamo visto come grazie all’iniziativa di un parlamentare scozzese di origini italiane, Alberto Costa, i cittadini britannici e quelli UE in caso di Brexit avranno i loro diritti salvi.
Ed ancora nell’articolo Isola di Man, Jersey, Guernsey e la Brexit abbiamo visto come le dipendenze della Corona si stanno preparando all’uscita dalla UE.
Ma tornando alle dichiarazioni di David Lidington, registriamo una affermazione che era palpabile già ma molto tempo ma che ancora non aveva ricevuto la sua ufficialità: “Siamo impegnati nelle trattative con le opposizioni, ma visto il poco tempo che rimane non è possibile concludere questo processo prima del termine legale per evitare le elezioni” – ha dichiarato il politico britannico.
Una decisione che già da tempo era apparsa come inevitabile, visto la situazione di stallo a Westminster ed i tempi molto ristretti per ottenere l’ok della maggioranza del Parlamento su un accordo più volte respinto dalle opposizioni, in particolare dagli unionisti dell’Irlanda del Nord e dall’ala Brexiteer dei Tory che chiede un’uscita decisa, con meno accordi che, a loro dire, favoriscono l’Unione Europea.
Il prossimo obiettivo del Governo britannico, come dimostra la volontà di ufficializzare l’accordo entro il 2 luglio, è quello di non mandare i propri rappresentanti a Bruxelles.
Il raggiungimento di un accordo entro quella data, rappresenterebbe una vittoria più simbolica che sostanziale per il Regno Unito, mentre toglierebbe parzialmente dall’imbarazzo le istituzioni europee. Infatti, in caso di insediamento, i rappresentanti britannici sarebbero chiamati a discutere, votare e decidere, sia in Parlamento che in sede di Consiglio Europeo, così come la nomina del prossimo Presidente della Commissione Europea.
Di diverso avviso invece il laburista Sir Keir Starmer, il quale ha dichiarato: “I colloqui sono in corso da un po’ di tempo – ha detto -, ma credo si sia arrivati a un punto di crisi in cui il governo deve decidere se è seriamente interessato a cambiamenti significativi in grado di raggiungere una maggioranza alla Camera dei Comuni”.
Una crisi che ha fatto riflettere anche alcuni Tories sulla possibilità di un nuovo referendum, per valutare se adesso la maggioranza del popolo britannico, con più consapevolezza e meno snobbismo rispetto al primo esito referendario, sia sempre a favore della Brexit.
Come abbiamo sempre promesso, vi terremo aggiornati sulla vicenda Brexit e sui suoi risvolti sul campo del fisco e dell’economia.
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