Brexit – Quali scenari per i cittadini UE
Come ben sapete seguiamo ormai da diverso tempo la vicenda Brexit che sta sconvolgendo tutta la Gran Bretagna e la UE, ed abbiamo dedicato diversi articoli di questo blog: Brexit, Lituania e licenze bancarie “lite”, British Virgin Islands (BVI) e Brexit, Isola di Man, Jersey, Guernsey e la Brexit , Decreto Brexit – cosa prevede , e Brexit: si ritorna al visto d’ingresso ? , proprio perchè riteniamo che la Brexit sia un momento importante sia per il Regno Unito che per la UE.
Un momento importante perchè sono davvero centinaia le aziende in UK a capitale europeo, di cui tantissime a capitale italiano, così come sono migliaia i lavoratori italiani ed europei presenti in tutto il Regno Unito, con una ovvia concentrazione nell’area metropolitana di Londra. A questi si aggiungono gli studenti ed i turisti che ogni anno visitano il Regno Unito.
Vediamo dunque cosa si prospetta nel prossimo futuro, se ( in condizionale è d’obbgligo in uno scenario così complesso ) ci sarà la Brexit.
Fino al 31 ottobre, data di scadenza della Brexit, non ci sarà alcun problema: varranno ancora le norme sulla libera circolazione UE e i cittadini potranno stare tranquilli. Dopo il 31 dicembre 2020, con l’uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea, (con o senza accordo, questo cambierà le cose ovviamente) chi si trova in Gran Bretagna dovrà fare richiesta di “Settled” o “Pre-settled”»
Andiamo dunque a scoprire cosa sono queste due richieste:
– chi risiede in Gran Bretagna da più di 5 anni dovrà fare richiesta di Settled Status (status di immigrato) attraverso l’EU Settlement Scheme, una sorta di permesso di soggiorno. Chi invece è arrivato da meno di 5 anni dovrà richiedere il Pre-Settled Status attraverso la stessa procedura. La differenza è che il primo è un visto a tempo indeterminato, il secondo è temporaneo ma entrambi garantiscono la possibilità di continuare a risiedere nel Regno Unito.
Quali sono i requisiti per ottenere il Pre Settled Status?
Basta assicurare di essere stati presenti nel Regno Unito almeno un giorno negli ultimi sei mesi. Per provarlo è possibile presentare copie di bollette, estratti conto bancari o anche una semplice carta d’imbarco. Bisogna stare molto attenti a non farlo scadere se non si vuole perdere il diritto di fare domanda, trascorsi 5 anni di residenza nel regno Unito, del Settled Status.
Per quanto riguarda i nuovi trasferimenti, la situazione è incerta e cambia a seconda se verrà raggiunto un accordo oppure no. In caso di accordo, fino al 31 dicembre 2020 chi vuole trasferirsi beneficerà delle norme transitorie: dovrà fare domanda di Pre Settled Status e potrà mettersi in pari con chi è residente in UK da molto tempo. Se invece il Regno Unito lascerà l’Unione Europea senza accordo, non ci sarà più diritto alla libera circolazione.
Il discorso cambia se si vorra viaggare per il Regno unito per motivi si lavoro, turismo o studio. Infatti con l’uscita dall’Unione Europea, chi vorrà andare in UK dopo il 31 ottobre in caso di “No Deal”, potrà stare 3 mesi, come prevedono le norme internazionali e sarà necessario il timbro sul passaporto ( non dovendosi più riconoscere le carte di identità dei singoli Stati della UE, come documenti validi ) . Al momento non si prevede nessun visto di ingresso, ma ripetiamo la situazione è abbastanza confusa e noi continuare a darvi tutti gli aggiornatmenti, perchè tuteliamo i nostri Clienti ed i nostri affezionati lettori, mettendoli sempre a conoscenza di tutto.
Questo articolo fornisce informazioni di carattere generale e non sostituisce la consulenza personalizzata. Come DIKE Cosulting ci adoperiamo insieme ai nostri partenrs internazionali a fornire sempre ai nostri Clienti le migliori soluzioni in tema di fiscalità internazionale, ma è chiaro che le norme cambiano e al loro cambiare il Cliente deve essere pronto a variare la propria strategia. Le variabili di ogni singolo caso devono essere analizzate da un consulente specializzato in fiscalità internazionale, per evitare di incorrere in reati tributari e multe salatissime.
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