Trust simulato ? Scatta il sequestro
Su questo blog, abbiamo sempre dato spazio alla tutela del patrimonio, sottoponendo di volta in volta le novità legislative e le opportunità che i due principali strumenti giuridici, Fondazioni e Trust, possono offrire a chi a a cuore le sorti del proprio patrimonio.
Come abbiamo avuto modo di scrivere diverse volte, il veicolo giuridico del Trust in Italia non ha avuto certo una vita facile con una lunga battaglia della giustizia tributaria, sfociata negli anni precedenti in diverse sentenza della Cassazione, spesso in contrasto tra di loro.
L’ultimo atto è la sentenza, n. 16701 – sez. tributaria -, depositata il 21-06-2019, con la quale la Cassazione chiarisce, si spera definitivamente, che l’atto di dotazione del Trust, che comporta il temporaneo trasferimento dei beni al trustee in funzione della realizzazione degli obiettivi prefissati dal disponente, non costituisce un fatto imponibile, mentre è tassabile il trasferimento finale al beneficiario.
E fin qui, tutto bene… Ma che succede se lo strumento del Trust viene utilizzato male dai soliti furbetti ? Da chi, invece che affidarsi a dei Trustee professionisti, decidono che visto che Trustee non lo conosco, tutto deve rimanere “in famiglia” ?
Succede che l’Amministrazione possa dichiarare il Trust come simulato o fittizio con conseguente nullità dello stesso e sequestro preventivo dei beni conferiti se questi siano riconducibili a profitti di reati tributari
Questo principio è stato affermato dalla Cassazione con sentenza 25991/20.
Per chiarezza di informazioni è importante evidenziare come l’intera vicenda si basa una strutturazione palesemente fittizia, in cui il Trust è amministrato da una Trustee company italiana (srl) ma sopratutto alla luce delle modifiche avvenute conseguentemente alla costituzione.
Il Trust, costituito dai coniugi “X e Y ” nel 2010, nel 2018 veniva completamente modificato sia “soggettivamente che oggettivamente” (novazione) e l’incarico di Trustee conferito a nuova srl intestata ai coniugi stessi.
Il Trust veniva così svuotato del suo contenuto e della sue funzioni e assoggettato completamente al volere dei disponenti ( e quì è d’obbligo l’applauso alla palese idiozia ! )
Infine le operazioni bancarie ed i conferimenti.
I flussi di cassa hanno chiaramente dimostrato come il Trust sia stato alimentato da profitti di reati tributari attraverso somme trasferite dalla società al Trust e successivamente ai coniugi. ( qui scatta la standing ovation !! ).
Ancora un volta questa sentenza ci dimostra come il maggior pericolo per chi fa il nostro lavoro e pone in essere adeguate strutture di protezione siano i titolari stessi, spesso coaudivati dal “cugggino” di turno o da uno scellerato che si fa chiamare “professionista”.
Ancor di più ci dimostra come, se volete proteggere il vostro patrimonio, dovete capire che, se ricorrete a strumenti come il Trust o le Fiduciarie, DOVETE affidarvi a un professionista esperto che vi sappia predisporre tutti gli atti prodromici nella giusta sequenza e che si affidi a strutture professionali affidabili, preferibilmente estere.
Senza fare ciò, vi passerà la vita a girovagare su Google, trovando solo informazioni parziali che senza l’opportuna conoscenza, vi faranno partorire autentici mostri giuridici, le cui conseguenze come in questo caso posso rivelarsi devastanti per il vostro patrimonio.
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